Sommario
Parte prima
Un imprenditore consapevole conosce bene la differenza tra Stato Patrimoniale, Conto Economico e Flusso Finanziario.
Da dieci anni insegno Music Industry presso il CDM – Centro Didattico MusicaTeatroDanza, la scuola che presiedo dal 2007. Agli allievi spiego che è una materia importante avendo scelto di frequentare il Triennio di Specializzazione Professionale in previsione di divenire dei professionisti in ambito musicale.
Pertanto questo articolo non sarà un trattato di economia o di ragioneria, ma una breve illustrazione caratterizzata da un linguaggio semplificato finalizzato a far comprendere bene le differenze tra i tre documenti sopra menzionati a chi, ancora, non le conoscesse.
Essere un imprenditore, di se stessi o di un’azienda, significa comprendere bene alcuni meccanismi che caratterizzano la propria attività. Da ciò dipende il successo e quindi la sopravvivenza dell’attività stessa.
Tutti questi meccanismi sono espressi dal Conto Economico, dallo Stato Patrimoniale e dal Flusso Finanziario. Questi tre documenti formano il Bilancio.
Saper leggere i significati espressi dal bilancio nel suo complesso consente di avere un’idea meno improvvisata e più approfondita dell’andamento dell’attività.
Il Bilancio
Il Bilancio è uno strumento di trasparenza, reso obbligatorio negli anni ’70, al fine di garantire i terzi sullo stato dell’azienda. Lo stato dell’azienda, infatti, non riguarda solo i soci e i dipendenti ma tutti coloro che vi interagiscono. Per questo è un dovere morale, oltre che legale, rendere pubblico il Bilancio.
Molti confondo il termine Bilancio con il termine Budget.
Il Bilancio è l’insieme del Conto Economico, dello Stato Patrimoniale, corredati da informazioni sul Flusso Finanziario. Il Budget descrive sostanzialmente le previsioni di spesa e di ricavo in relazione alle attività previste in attuazione e prevalentemente da un punto di vista economico, non patrimoniale.
Per la redazione del Bilancio è stato definito un Piano dei Conti standard Europeo a cui è richiesto uniformarsi per facilitare la lettura e il confronto tra Bilanci di aziende diverse. Esistono inoltre forme abbreviate del Piano dei Conti per attività di minor dimensioni.
È importante sapere che il Piano dei Conti del Bilancio è riclassificabile in vari modi in relazione agli obiettivi di analisi che ci si pone. La “forma” finalizzata alla rendicontazione fiscale del Bilancio non è quindi l’unica.
La forma di presentazione del Bilancio è finalizzata alla sua pubblicazione e rendicontazione fiscale nonché all’analisi dello stato di salute dell’azienda e la definizione degli obiettivi e delle strategie di business.
Stato Patrimoniale
Lo Stato Patrimoniale descrive gli effetti accumulati nella storia aziendale (tutti gli esercizi compreso quello appena concluso) e quindi a quanto ammontano l’Attivo e il Passivo. Nel Passivo si annovera il Patrimonio Netto. Nella redazione dello Stato Patrimoniale, l’Attivo deve pareggiare il Passivo.
Attivo
Nell’Attivo figurano principalmente tre sezioni:
- Immobilizzazioni, al netto degli ammortamenti;
- Attivo circolante, tra cui le eventuali giacenze e i crediti;
- Ratei e risconti.
Le Immobilizzazioni, immateriali, materiali e finanziarie, danno indicazione dell’ammontare degli investimenti intrapresi dall’azienda, svalutati nel tempo. La distinzione tra le sotto tipologie dà un’indicazione anche del grado di rischio con il quale considerare i valori degli immobilizzi.
L’Attivo circolante dà la misura di quanto credito e liquidità gode l’azienda. Tra le varie misure, c’è una valorizzazione delle giacenze in varie forme (materie prime, semilavorati, prodotti finiti, etc).
I Ratei e risconti sono quote di ricavi che si verificheranno in momenti successivi all’esercizio corrente ma di sua competenza. Concorrono quindi a comporre positivamente il risultato pur non essendosi ancora manifestati finanziariamente.
Passivo
Il Passivo si compone di cinque sezioni:
- Patrimonio Netto (o Mezzi Propri);
- Fondi per rischi e oneri;
- Trattamento di Fine Rapporto;
- Debiti
- Ratei e risconti.
Il Patrimonio Netto fornisce la misura della ricchezza sviluppata dall’azienda. Risulta infatti quale differenza tra gli elementi attivi (immobilizzi, giacenze, crediti) e quelli passivi (gravami onerosi, fine rapporto e debiti).
Nel Patrimonio Netto sono annoverati il Capitale Sociale, la somma dei Risultati positivi e negativi, le riserve.
Per valutare l’efficacia dell’attività aziendale, si calcolano alcuni indici che relazionano il Patrimonio Netto con lo sforzo fatto per accumularlo negli anni.
I Debiti, si distinguono per la loro scadenza (a breve e a medio-lungo termine). Ai fini dell’analisi, tra questi possiamo annoverare il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) anche se non ha una scadenza specifica in quanto è correlato alla durata del rapporto di lavoro dei singoli dipendenti.
I Ratei e risconti sono quote di costo che si verificheranno in momenti successivi all’esercizio corrente ma di sua competenza. Concorrono quindi a comporre negativamente il risultato pur non essendosi ancora manifestati finanziariamente.
In sintesi, un’azienda che guadagna evidenzia un Patrimonio Netto destinato a crescere.
(segue nel prossimo articolo)
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